Investimenti immobiliari:  oggi più di ieri, occorre modificare radicalmente  l’atteggiamento tipico italiano.

Gli investimenti immobiliari possono ancora rappresentare una quota del nostro patrimonio ma, oggi più di ieri, se vuoi guadagnare, occorre cambiare radicalmente l’approccio mentale tipico italiano.
Se stai valutando di investire in immobili, leggi il nostro articolo, dove abbiamo riportato  il prezioso punto di vista del Prof. Paolo Legrenzi, che ti può chiarire la situazione attuale.
E noi, come architetti delle scelte,  ti diamo un suggerimento per ponderare la decisione con più lucidità e oculatezza.

Investimenti immobiliari: la situazione attuale

Il settore è in crisi da tempo e la recente crisi da Coronavirus non ha migliorato la situazione. Considera che l’indice che monitora l’andamento delle proprietà immobiliari nei Paesi sviluppati è sceso, rispetto all’inizio dell’anno, del 24% ( iShare Dev Mkts Prpty usd dist ).
La maggioranza degli italiani però non compra le case basandosi sull’ indice che rappresenta tutto il mondo sviluppato, ma le compra in Italia, per abitarci, andare in vacanza o per affittarle.

Il punto di vista sugli investimenti immobiliari del noto studioso accademico Paolo Legrenzi, professore emerito di psicologia cognitiva dell’Università Cà Foscari  di Venezia e membro della Commissione per l’Etica della Ricerca e la Bioetica del CNR.

Il Prof. Legrenzi, in un articolo pubblicato recentemente sul Wall Street Journal ci fa notare che Milano, ad esempio, considerata tra le piazze migliori per acquistare un immobile in Italia, confrontata ad altre importanti città in tutto il mondo, in termini di valore è quella che negli ultimi vent’anni è andata peggio. Eppure gli italiani nella media non ne hanno percezione.
Le ragioni? I redditi delle persone che sono in media stagnanti da tanti anni, la bassa natalità, i giovani che lasciano l’Italia per andare a lavorare all’estero.
Questo spiega il calo dei valori immobiliari in Italia. Eppure, gli italiani continuano a rimanere ancorati al mattone, come hanno sempre fatto, senza evolversi insieme ai tempi che cambiano.
In Italia sono molte le persone che  hanno acquistato immobili come forma di “puro” investimento. Si calcola che almeno un miliardo e mezzo di immobili abbiano questo scopo, con la speranza di ricavarne un affitto o di una ricapitalizzazione.
Malgrado gli evidenti insuccessi, le persone tendono però a tenere l’immobile e a non venderlo fondamentalmente per due ragioni.
La prima è dovuta al fatto che un immobile rappresenta un bene tangibile e questo genera un senso di sicurezza: lo vedi, lo tocchi, c’è e rimane, anche se perde valore.
La seconda ragione è che si tende a non valutarlo in termini di valore economico di mercato, ma di valore affettivo. Lo percepiamo come qualcosa di “nostro”, molto più delle migliori azioni che si possono acquistare in Borsa.
Lo dimostra molto bene un simpatico esperimento congegnato in modo semplice che porta a fare una riflessione simile a quella che si dovrebbe fare nei riguardi delle case. Eccolo:

“Fate stimare il valore di un oggetto alle persone riunite in una classe. Per esempio una sveglietta che vale pochi euro. Dividete poi la classe in due gruppi:

  • Alle persone di metà classe regalate i soldi corrispondenti alla stima di ciascuno dell’oggetto.
  • All’altra metà la sveglietta stessa.

Riunite nuovamente la classe e chiedete a ciascun membro se preferisce andare via con la sveglietta stessa o con il denaro della stima?….quindi la domanda fatta a ciascuna persona è “sveglietta o denaro?”( non dovrebbe quindi esserci differenza nella scelta in termini di valore).
Si vedrà invece che chi ha posseduto in regalo la sveglietta preferisce tenersela piuttosto che distaccarsene, perché per pochi minuti è diventata loro, solo loro e quindi se ne distaccano a malincuore. Mentre chi aveva ricevuto il denaro, che pur con tali soldi potrebbe comprarsela, meno la desidera e meno è intenzionato a spendere per essa.”

Così capita con le case, alle quali ci si può anche affezionare nel tempo.
Ma siccome, come ripetiamo sempre, l’emotività va tenuta a bada, se vuoi proteggere i tuoi risparmi e farli crescere nel tempo, possiamo dire che questo tipo di investimenti può essere sconveniente, soprattutto oggi.
Se nel campo degli investimenti in azioni è poco utile e dannoso da parte dell’investitore controllare spesso il valore delle azioni acquistate , perché, a seconda delle normali oscillazioni, può mandare nel panico le persone che non sono gestite da consulenti patrimoniali esperti come noi, nel campo immobiliare è assolutamente consigliabile  monitorare il valore delle case acquistate.
Pochi lo fanno, e anche quando ci si accorge che hanno perso valore, si spera sempre in un futuro riequilibrio. Non è più così.
In passato era successo, ma le condizioni degli italiani non torneranno più quelle di prima.

“Se avessimo tenuto le case che ci servivano realmente e avessimo investito il restante lontano, nei mondi dell’intangibile (finanza), oggi avremmo abbastanza mezzi per uscire dalla crisi del virus senza indebitarci, cioè senza rubare il futuro delle prossime generazioni” ha detto il Prof. Legrenzi.

Investimenti immobiliari: come aumentare la resa al minor costo

Il Prof. Legrenzi   ci ha quindi spiegato perchè è necessario, oggi più di ieri, modificare l’atteggiamento tipico del popolo italiano verso gli investimenti immobiliari.
E questo è il nostro consiglio: l’immobiliare rimane un asset in un portafoglio dove si può investire per diversificare il proprio patrimonio.
Ma per aumentare in maniera esponenziale la probabilità di resa al minor costo, è consigliabile comprare un indice o un fondo apposito che ti permetterà di investire nel real estate di tutto il mondo e non solo sul suolo italiano.
Allargare gli orizzonti è indispensabile, anche negli investimenti.

Tu cosa ne pensi? Quale è la tua personale esperienza?
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