Quest’anno il nostro Paese ha istituito, con l’ultima legge di bilancio, i Piani Individuali di Risparmio (PIR), Si tratta di piani di investimento individuale e nascono per fare si che una parte del risparmio italiano vada a supportare la crescita delle piccole e soprattutto medie imprese italiane (PMI) che peraltro sono il fiore all’occhiello della nostra economia, soprattutto quelle che esportano e vendono all’estero il marchio MADE IN ITALY.
Con questa nuova possibilità di investimento anche il nostro Paese si allinea all’esperienza di altri Stati europei, come Francia e Gran Bretagna, dove questa categoria di strumenti è stata capace di instaurare un LEGAME VIRTUOSO, STABILE E DURATURO TRA RISPARMIO DELLE FAMIGLIE ED ECONOMIA REALE.
Si tratta quindi di una importante soluzione per indirizzare il risparmio privato verso il sistema produttivo del nostro Paese. Come probabilmente già saprai, noi italiani siamo storicamente un popolo di grandi risparmiatori e la maggior parte della liquidità, i nostri soldi, sono fermi sui conti correnti.
Avere oggi i soldi FERMI sul conto corrente ti espone certamente a dei rischi:
- Il rischio di aver depositato i tuoi soldi presso una banca che ne può far ciò che vuole e oggi sai bene che non tutte le banche sono uguali. Anzi, le meno solide possono anche fallire (tu hai un credito nei confronti della banca ma la banca può usare e imprestare i tuoi soldi a sua libera discrezione);
- Hai la certezza che per via di una tassa occulta che si chiama INFLAZIONE i tuoi soldi perderanno ogni anno un valore vicino al 3%. Ciò vuol dire che i tuoi 100.000€ fermi sul conto corrente varranno tra 10 anni, come potere di acquisto, circa 70.000€.
CHI SCEGLIE DI INVESTIRE I PROPRI RISPARMI IN QUESTA NEONATA FORMULA DEVE SAPERE CHE:
1) Per i guadagni generati dall’investimento nel PIR non è dovuta alcuna imposta, a condizione di mantenere l’investimento per almeno 5 anni. L’esenzione continua anche dopo i primi 5 anni. Ciò vuol dire che non dovrai pagare il 26% di tassazione ne sulle plusvalenze, ne sulle cedole o dividendi incassati!
2) Completa esenzione del PIR dall’imposta di successione a carico degli eredi. Quindi può esser usato come contenitore fiscale a medio/lungo termine per il passaggio di ricchezza da una generazione all’altra.
3) Si chiamano piani individuali perché ciascuna persona ne può sottoscrivere solo uno.
4) Si può diversificare ed investire in azioni, obbligazioni e fondi comuni.
5) Almeno il 70% deve essere investito in società italiane oppure europee che abbiano una stabile organizzazione in Italia.
6) L’importo massimo investibile per anno solare non deve superare i 30.000 €, che possono essere investiti mensilmente o in un’unica soluzione, e per un massimo quindi su 5 anni di 150.000 € (30 x5). L’importo minimo in caso di accumulo mensile, invece, è di 150 €.
Questa soluzione di investimento è orientata a chi:
a) Confida nelle capacità e potenzialità di crescita del miglior tessuto produttivo italiano contraddistinto da Piccole e Medie Imprese.
b) Può investire nel medio termine (5 anni) per usufruire della fortissima agevolazione fiscale, rimanendo tuttavia libero di svincolare il proprio investimento in qualsiasi momento.
c) Cerca un apprezzamento dei propri risparmi beneficiando contemporaneamente di un trattamento fiscale agevolato.
d) Ricerca soluzioni ulteriori per diversificare il suo investimento sulle nicchie del mercato italiano, fino ad oggi poco considerato.
I PIR potrebbero essere un’ottima opportunità di investimento, e come ogni scelta finanziaria va attentamente considerata e valutata.
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